Frugo nella scatola dei ricordi e trovo dei foglietti risalenti alla primavera del 2020.
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Sono i punteggi di tante, tantissime partite a carte.
Scopa, Machiavelli, briscola, sette e mezzo, rubamazzo, scala quaranta, asso piglia tutto…
A giocare eravamo io e la mia compagna, durante le lunghe giornate di clausura causa Covid.
Ci sentivamo un po’ come un’anziana coppia il cui intero universo si è ridotto allo spazio di poche stanze, in una piccola casa. Nonostante la dimensione – a volte claustrofobica – di questo confinamento, eravamo riusciti a trovare qualcosa di simpatico da fare, insieme, per passare il tempo serenamente. Per prenderci un po’ cura l’uno dell’altra, e viceversa.
Abbiamo giocato.
Nonostante la paura, l’incertezza, la malattia, la morte.
Nonostante tutto, giocavamo.
E alla fine è stato un assaggio di vecchiaia per certi versi piacevole.
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